6 giugno, 18.30, Villa cattaneo dell’Olmo, Corso F.M. Perrone 118
Ingresso gratuito, obbligo di prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

#dallapartedelfuturo – È dai futuri possibili che parte l’ottava edizione di Archivissima, che vuole andare a riflettere su come l’uomo, fin dai tempi più antichi, abbia agito per costruirsi il futuro migliore possibile. L’umanità evolve più speditamente di quanto riusciamo a capire. Guardarsi indietro, fermarsi a riflettere, è necessario per mantenere solido l’ancoraggio con quello che siamo stati e per comprendere chi siamo diventati. Ricordare che il futuro affonda le sue radici nel passato è il modo migliore per progettarlo, e qui ci vengono in aiuto gli archivi. Spesso considerati erroneamente come inerti custodi del passato, gli archivi sono i migliori alleati del futuro, in quanto custodi della memoria e dell’immaginazione dei possibili mondi nati dalla fantasia e dall’inventiva.

Stare “dalla parte del futuro”, come scriveva Gianni Rodari nelle “Istruzioni per l’uso” di «Tante storie per giocare», significa immaginare finali alternativi per le storie che abbiamo iniziato a narrare, accettando la varietà delle soluzioni e dei significati e  dei cambi di rotta del caso. Soprattutto significa porsi in modo nuovo antiche domande: che società vogliamo costruire, che scuola, che lavoro, che cultura, che mondo.

Che il futuro possa restare davvero una scelta tra le scelte, e non un destino ineluttabile, dipende dalla capacità di cura che sapremo attuare per accudire il presente: non c’è futuro senza salvaguardia del pianeta, senza sostenibilità, senza risorse, non c’è futuro senza giustizia sociale, educazione e diritti per tutti. L’oggi dipende da come immaginiamo il domani. Perché il futuro si trova ovunque, soprattutto nel passato. E negli archivi.

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L’industria dell’energia in Italia: Genova all’avanguardia

In un presente dove si parla sempre di più di fonti di energia, Fondazione Ansaldo propone una visita guidata volta ad approfondire la storia del comparto energetico italiano, dalle origini sino alla fine del XX secolo. Insieme ripercorreremo lo sviluppo e l’evoluzione di quei settori industriali che videro, a partire dal Secondo dopo guerra, una crescita e uno sviluppo senza precedenti: dal boom della produzione elettrotecnica ed elettromeccanica degli anni ‘50, attraverso la costruzione delle prime centrali nucleari tra gli anni ‘50 e ‘70 e la grande stagione dell’esportazione dell’impiantisca e del relativo knowhow in tutto il mondo, fino ad arrivare al progressivo abbandono del nucleare e alle prime applicazioni industriali delle tecnologie rinnovabili tra gli anni ‘80 e ‘90.

In questo processo di nuova industrializzazione del Paese, Genova ebbe un ruolo fondamentale diventando capofila nello sviluppo di nuove tecnologie per la generazione di energia, grazie a all’Ansaldo e alle società ad essa collegate. Andremo quindi ad individuare, attraverso i materiali conservati negli archivi della Fondazione, le relazioni e i principali avvenimenti inerenti alla politica industriale del Paese della seconda metà del ‘900. Affronteremo diverse tematiche, quali l’attuazione sul territorio italiano del Piano Marshall, la nazionalizzazione dell’industria elettrica e la costituzione dell’Enel, le crisi petrolifere che hanno scandito gli anni ‘70, la liquidazione dell’IRI e le razionalizzazioni e privatizzazioni aziendali degli anni ‘90.

In occasione dell’80esimo Anniversario della Liberazione, Fondazione Ansaldo ha pubblicato on-line, sulla piattaforma Archimondi, le preziose sequenze filmiche del Fondo Cavo, ceduto in comodato dal sig. Giuseppe Cavo Visconti, su interessamento dell’Associazione Memoria della Benedicta.

I film pubblicati mostrano sequenze inedite legate all’eccidio della Benedicta: scene di vita partigiana, il giorno della Liberazione di Voltaggio e i funerali dei caduti a Serravalle, Voltaggio e Bosio. L’eccidio della Benedicta, avvenuto tra il 6 e l’11 aprile del 1944, «è un episodio multiforme e complesso, che non può essere circoscritto al solo fatto militare e all’episodio tragico dell’eccidio, in quanto racchiude in sé significati più vasti e profondi che è fondamentale tramandare alle generazioni future». Gruppo di studio – Associazione Memoria della Benedicta.

FONDO CAVO, 1920 - 1972

Il fondo Cavo, acquisito tra il 2009 e il 2011 dal sig. Giuseppe Cavo per il tramite dell’Associazione “Memoria della Benedicta”, è composto da 115 film.

Giuseppe Cavo Visconti (1908 - 1980) fin da giovane dimostrò un grande interesse per la fotografia e per la cinematografia e si cimentò, pur da autodidatta, nella realizzazione di film amatoriali e di fotografie degli avvenimenti più diversi della vita nella zona di Voltaggio, dove era nato.

Fu vicino al movimento della Resistenza partigiana e nei locali della trattoria di famiglia - la trattoria “Visconti” - avvenne la resa dei tedeschi di stanza a Voltaggio. Tale atto consentì il recupero di alcuni camion di armi che furono portate a Genova e servirono ai partigiani liguri per liberare la città.

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Grazie alla passione dimostrata per l’arte cinematografica, fu contattato dal regista Carlo Lizzani che gli offrì di collaborare alla realizzazione del film Achtung! Banditi! I numerosi filmati da lui realizzati, di contenuto assai diversificato, costituiscono un’importante testimonianza della vita e della storia dell’Appennino ligure-piemontese e, prima di essere ceduti a Fondazione Ansaldo, sono stati conservati dalla Associazione “Memoria della Benedicta”.

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L’Associazione “Memoria della Benedicta” è la trasformazione avvenuta nel novembre 2003 del Comitato del 1999 per il recupero e la valorizzazione della Benedicta, sorto per iniziativa del Consiglio Regionale del Piemonte, della Provincia di Alessandria, dell’ANPI, dei Comuni di Bosio e Ovada, dell’Istituto Storico della Resistenza di Alessandria, della Comunità Montana Alta Val Lemme e Alto Ovadese, del Parco Capanne di Marcarolo e dell’Associazione Amici della Colma. L’Associazione “Memoria della Benedicta” si propone di valorizzare e far conoscere la storia delle valli attorno alla Benedicta e quella dei partigiani caduti nell’eccidio dell’aprile 1944, divenuti l’emblema della Resistenza delle popolazioni dell’Appennino ligure-piemontese al nazifascismo.

Ad oggi sono stati processati e resi disponibili 97 film.

Giovedì 24 aprile alle ore 17.30, nell’ambito degli incontri organizzati dal Teatro Nazionale di Genova per dell’80° Anniversario della Liberazione, Fondazione Ansaldo propone la proiezione del docufilm «Berrettina Spekerin. Una combattente comunista per la libertà» che, attraverso la documentazione fotografica e cartacea degli archivi di Fondazione Diesse e di Fondazione Ansaldo, svela la storia di Emilia Belviso (1898-1985): militante comunista, partigiana antifascista in Italia e Francia e volontaria nella Guerra Civile Spagnola, dove lavorò come radio trasmettitrice per Radio Barcellona con il nome di battaglia di “Berrettina Spekerin”.

 proiezione Berrettina Spekerin 24 aprile ore 17.30

Durante l’evento, che si terrà presso la sede della Fondazione, la seicentesca Villa Cattaneo dell’Olmo, interverranno Alessandro Lombardo, autore, e Ugo Roffi, regista. L’ingresso è gratuito, con obbligo di prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il documentario, della durata di 30 minuti, si articola in due parti:

Nella prima la voce di Milena Lanzetta accompagna lo spettatore nella lettura di una rielaborazione di un testo biografico di Emilia che ripercorre alcune delle vicende più importanti della sua vita. Dalla fuga in Francia, perché perseguitata dalla Ovra per la sua appartenenza al Partito Comunista, al suo successivo impegno nelle Brigate Internazionali come “voce” di Radio Barcellona. E ancora, dal suo ferimento in Spagna, a seguito di un bombardamento nel 1938, all’intensa attività contro i nazisti fino a quando, nello stesso anno, viene scoperta ed è costretta a ripiegare su Nizza dove farà parte del CILN della regione delle Alpi e parteciperà attivamente alla lotta di Liberazione. Sarà anche responsabile dell’UDI – Unione Donne Italiane della regione.

Nella seconda parte del documentario, invece, vengono mostrate le testimonianze di alcuni compagni e compagne di partito che l’hanno conosciuta quando, a guerra finita, lavorava nella segreteria della Federazione del PCI di Genova (1950-1980): Mario Margini, Maria Grazia Danieli e Silvano Bozzo. Attraverso i loro ricordi viene ricostruito il periodo successivo alla Liberazione e delineato il carattere di Emilia, donna appassionata e generosa che ha sempre anteposto l’interesse collettivo a quello personale.

Nel 1985, alla sua morte, lascia quel poco che ha al Partito. Fortunatamente, come tanti uomini e donne della sua generazione, ha raccolto e tenuto, anche a rischio della vita, tanti scritti e documenti che oggi hanno contribuito a raccontare la sua storia. Il documentario, prodotto nel 2024 dalla Fondazione Diesse, è un omaggio ad Emilia e alle tante donne che con coraggio e abnegazione hanno combattuto per la libertà perché convinte “di avere fatto solo il loro dovere”. Il docufilm è nato da un’idea di Ubaldo Benvenuti, Luca Borzani, Alessandro Lombardo, Mario Margini, con regia di Ugo Roffi. I testi, a cura di Alessandro Lombardo, sono stati elaborati da una memoria autobiografica di Emilia Belviso mentre le interviste sono state realizzate da Ludovica Schiaroli. Il coordinamento e organizzazione è di Mario Tullo e le ricerche di archivio e la digitalizzazione è a cura di Francesco Ferrari.

Un’idea di Ubaldo Benvenuti, Luca Borzani, Alessandro Lombardo e Mario Margini
Regia: Ugo Roffi
Produzione: Fondazione Diesse
Testi: Alessandro Lombardo
Interviste: Ludovica Schiaroli
Ricerche di archivio e digitalizzazione: Francesco Ferrari
Coordinamento e organizzazione: Mario Tullo
La voce di Emilia è di Milena Lanzetta

Informazioni

Ingresso gratuito
26 aprile, ore 17.30
Fondazione Ansaldo, Corso F. M. Perrone 118
Obbligo di prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Una Rete in viaggio

 Fondazione Ansaldo ospita la terza e ultima tappa del ciclo di incontri organizzato da Rete Fotografia, un momento di  confronto tra archivisti ed esperti di fotografia.

Rete Fotografia da quattro anni porta avanti il format Una rete in viaggio. Storie, idee, progetti  che racchiude un programma di appuntamenti che unisce istituzioni, archivi fotografici e professionisti in un dialogo vivo e stimolante. Il tema scelto per il 2025 è Fotografia e lavoro declinato in tre appuntamenti che esplorano il ruolo del medium fotografico nella documentazione e nella narrazione di persone, professioni, prodotti e luoghi legati al mondo del lavoro. Un viaggio tra immagini e storie che raccontano l’evoluzione delle professioni e il loro impatto sulla società. Un’opportunità unica per intrecciare i patrimoni fotografici, incentivare il dialogo tra gli archivi e valorizzare la fotografia come strumento di memoria e cultura.

Il primo appuntamento si è svolto il 21 marzo presso Fondazione Dalmine, con il titolo Persone e professioni. Ha visto la partecipazione dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS) Regione Lombardia, Fondazione CDEC, Fondazione Dalmine e la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste. Seguito, l’8 aprile, dall’incontro Prodotti e Comunicazione presso la Fondazione Pirelli di Milano dove sono intervenute Fondazione Fiera Milano, Fondazione Pirelli e Fondazione 3M.

Il ciclo d’incontri si concluderà a Genova sabato 10 maggio alle ore 10.30, presso la sede di Fondazione Ansaldo dove si discuterà di Luoghi e Forme del lavoro: un approfondimento sui luoghi del lavoro, dalle fabbriche agli uffici, e sulle loro evoluzioni, documentate attraverso lo sguardo dei fotografi e il valore storico degli archivi.

Introduce e Modera: Fabrizio Trisoglio, Presidente di Rete Fotografia
Intervengono: Lucia Simona Pacchierotti, Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della ScalaGiorgio Bigatti, Fondazione ISECFederica Miotti, Fondazione AEMPietro Repetto, Fondazione AnsaldoRoberta Basano, Museo Nazionale del Cinema di Torino; Isabella Colonnello, Fotografa.

Ingresso gratuito con obbligo di prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L’11 aprile alle ore 17.30, nell'ambito di Genova e l’800, Fondazione Ansaldo propone la presentazione del libro  «Il capitano che trasportava gli emigranti. Francesco Gerolamo Ansaldo, 1857-1926» a cura di Luca Lo Basso, professore ordinario di Storia moderna del DiSPI dell’Università di Genova.  

Il libro racconta la vita straordinaria di Francesco Gerolamo Ansaldo (1857-1926), capitano marittimo genovese, testimone diretto della grande emigrazione italiana verso le Americhe tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Attraverso le sue lettere, i diari e un’autobiografia parziale, emerge il ritratto di un uomo che, dal ponte di comando dei piroscafi, ha osservato il mondo e ne ha raccontato le trasformazioni.

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Il volume è basato prevalentemente sul materiale d’archivio, lasciato dalla famiglia a Fondazione Ansaldo, che si compone di numerosi documenti quali: l'autobiografia parziale, circa 300 lettere alla moglie e ai figli, diari di bordo e personali, appunti e molto altro ancora. Un prezioso patrimonio che ha permesso di ricostruire con grande fedeltà la storia di un uomo e del mondo marittimo dell’epoca.

Programma

Ore 16.30 à visita guidata alla scoperta dell’Archivio familiare Ansaldo, con focus specifico sui documenti originali del Capitano Francesco Gerolamo Ansaldo

Ore 17.30 à presentazione del libro «Il capitano che trasportava gli emigranti. Francesco Gerolamo Ansaldo, 1857-1926». Interverranno l’autore, Luca Lo Basso professore ordinario di Storia moderna del DiSPI dell’Università di Genova, Claudia Cerioli, responsabile Archivi storici Fondazione Ansaldo e Paolo Calcagno, professore ordinario di Storia moderna del DAFIST dell’Università di Genova.

Informazioni

Ingresso gratuito
11 aprile, ore 16.30 – 18.30
Fondazione Ansaldo, Corso F. M. Perrone 118
Obbligo di prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Locandina evento 11 aprile