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5 agosto

Prima dell’estate: Archimondi!

Fondazione Ansaldo da oggi, 5 agosto, chiude al pubblico per le vacanze estive, ma anche in questo periodo vi farà compagnia, non solo con la pubblicazione di nuove #storiedaraccontare, ma anche grazie ad Archimondi e alla pubblicazione di 3 nuovi archivi digitalizzati, da oggi consultabili on-line.

Archivio Castellani Setti

41 pellicole in bianco e nero prodotte tra la fine degli anni ‘20 e l’inizio degli anni ‘30 da Giulio Setti, celebre direttore d'orchestra del Metropolitan Opera House di New York, che durante i suoi viaggi di lavoro immortalò metropoli oltreoceano e città europee come New York, Washington, Verona, Vienna, Zurigo, Norimberga, St. Moritz e Salisburgo e ovviamente Genova.

Archivio Chierici

Oltre 1.000 negativi su lastra di vetro realizzati tra il 1908 e il 1916 da Ludovico Chierici che raccontano la vita familiare, i paesaggi di Genova e dei suoi dintorni, Venezia, Milano e l’Expo del 1914 tenutasi nel capoluogo ligure. A queste si aggiungono i positivi fotografici realizzati tra il 1935 e il 1941 per gli spettacoli andati in scena sul palco del Teatro Carlo Felice di Genova.

House organ Notiziario C

Il Notiziario C. è il giornale di proprietà della famiglia Costa stampato tra il 1961 e il 1974 con lo scopo di facilitare la comunicazione interna all’azienda "Giacomo Costa fu Andrea" e di darle risalto, rendendo protagonisti in egual misura dirigenti e lavoratori, come se facessero parte di un’unica grande famiglia.

Buona estate, buona lettura e... arrivederci a settembre!

archimondi

ARCHIVIO CASTELLANI SETTI
1928 – 1936

Il fondo filmico Castellani Setti è composto da 41 pellicole cinematografiche in 16 e in 10 mm ed è costituito da parte della collezione del prof. Luigi Castellani, marito della signora Laura Setti, nipote di Giulio Setti, celebre direttore d'orchestra che l'impresario Giulio Gatti Casazza volle con sé nel 1908 per dirigere il Metropolitan Opera House di New York. La collaborazione durò sino alla stagione 1935 - 1936; in questi anni Giulio Setti si avvalse dell'aiuto di personaggi del calibro di Arturo Toscanini, Enrico Caruso, Ettore Panizza, Giorgio Polacco e Tullio Serafin.

La maggior parte dei filmati venne girata da Giulio Setti durante i suoi frequenti viaggi di lavoro: numerose sono infatti le riprese delle grandi metropoli oltreoceano dell'epoca, da New York a Washington, a cui si aggiungono molte città europee quali Verona, Vienna, St. Moritz e Salisburgo.

Particolarmente suggestive sono infine le vedute di Genova che restituiscono l'immagine di una città vivace e in pieno sviluppo, ancora molto distante dagli orrori e dalle devastazioni del secondo conflitto mondiale che scoppierà pochi anni dopo.

Sono stati processate e digitalizzate 28 pellicole a cui corrispondono 27 filmati, essendo un filmato suddiviso in due parti. Le pellicole che costituiscono l'Archivio Castellani Setti sono state digitalizzate grazie alla collaborazione con l'Archivio Luce Cinecittà.

Gli abstract presenti su Archimondi sono stati realizzati da Renzo Caraccia, nell'ambito del programma di tirocini formativi Is.For.Coop - Fondazione Ansaldo. Chiunque desideri visionare i filmati integrali può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

 Montaggio di varie riprese eseguite da Giulio Setti, anni ‘30

ARCHIVIO LUDOVICO MARIA CHIERICI
1908 - 1941

L’Archivio ha una notevole consistenza e può essere diviso in tre serie:

  • il mondo di chierici dall’1908 al 1916 relativo alla vita familiare, scatti di Genova e dintorni e altre città che visitò come Venezia e Milano costituito da circa 880 negativi;
  • l'Esposizione internazionale di marina e igiene marinara di Genova tenutasi a Genova nel 1914 che conta altri 117 negativi;
  • Teatro Carlo Felice quando lavorò come fotografo del teatro genovese dal 1935 al 1941 composto da 32 positivi.

A questi materiali si aggiungono oltre 400 rullini per 18.000 scatti e circa 140 positivi incorniciati non ancora digitalizzati.

Ludovico Maria Chierici nasce a Genova il 7 maggio 1886, tra il 1902 ed il 1904 si collocano le prime esperienze fotografiche di Ludovico, acquisite dallo stesso padre e soprattutto dall’amico di famiglia, Adriano Santamaria. Il giovane fotografo sedicenne si cimenta in riprese di natura: torrenti, boschi animali al pascolo in occasione di gite famigliari nella campagna dell’Ovadese, oppure di periodi di brevi villeggiature nell’entroterra genovese, a Bavari e a Fontanegli. Di questo periodo restano solo delle stampe formato 8x11 montate su cartoncini sagomati di vario formato su cui apponeva il suo logo, l’anno della foto e, sul retro la località e la firma.

Nel 1908 Ludovico fa il grande passo acquistando una fotocamera Verascope Jules Richard, apparecchio stereoscopico a lastre, formato 45x107 mm, e a partire dal 1908 si dedica a fotografare la famiglia, gli amici e colleghi di lavoro, assumendo il ruolo di “fotografo di famiglia” che continuerà con maggior vigore quando arrivano anche i primi nipotini.

Nello stesso tempo perfeziona l’arte fotografica grazie al suo collega, amico e maestro, Adriano Santamaria, potendo anche usufruire del suo laboratorio fotografico casalingo. In compagnia con il “signor Santamaria”, si dedica a fotografare e documentare Genova nelle sue vie e piazze, monumenti e vari avvenimenti cittadini. Ma non trascura di ritrarre e documentare i luoghi dell’entroterra della Val Bisagno, dove con la madre Rita, i fratelli, e con gli amici, trascorrono momenti di svago e vacanza. Di tali soggiorni restano le immagini di vita quotidiana, degli svaghi e avvenimenti stagionali più importanti: le castagnate, la festa della pentolaccia, la partita a bocce, il lavoro al ricamo delle signore, le passeggiate con il cane.

Non mancano però anche le gite a Creto, Montoggio, Molini di Voltaggio, sia d’inverno che d’estate. Le sequenze di alcune gite invernali, con alcuni amici, vestiti di tutto punto con abiti da città, sulla neve con sci di legno assumono l’aria di vere e proprie “imprese” eroiche messe ancor più in evidenza dalle “didascalie” che Ludovico pone di suo pugno sul catalogo a completarne la storia.

Il bagaglio di fotografie, che ci ha lasciato di tale periodo (1908-1916) su lastre verascope, è notevole, e la sua attitudine alla precisione e ordine ci ha permesso ancora oggi di poter godere di queste immagini, così sapientemente catalogate e descritte.

Nel 1914 Genova diventa teatro di un grandissimo evento: l'Esposizione Internazionale di Marina, Igiene Marinara, Mostra Coloniale Italiana, che si svolse da maggio a dicembre. È l’occasione per esprimere maggiormente le sue capacità fotografiche e così, a 28 anni, è protagonista di un vero e proprio reportage fotografico sull’evento che comprende 125 scatti.

Nel 1932 Ludovico conobbe e divenne amico dell’Ing. Ippolito Cattaneo di Genova, importante fabbricante e rappresentante di apparecchiature fotografiche e cinematografiche fin dai primi anni del secolo; grazie a tale frequentazione fu tra i primi a poter provare e usare la Leica, la Leitz Camera; dopo i primi test e prove ne fu entusiasta e si mise a provare e usare le varie possibilità e strumenti del Sistema Leica, esperienza che gli permise di diventare presto un valido riferimento nella pratica fotografica con tale fotocamera; non se ne separerà più per tutta la vita, tramandando tale affezione ai figli e nipoti.

I risultati dell’apprendimento della tecnica e delle possibilità della Leica e delle sue ottiche furono messe ben presto alla prova e Ludovico nell’arco di sette anni dal 1935 al 1941, congiunse le sue due passioni, la musica e la fotografia. In tale periodo fu messo nella condizione ottimale, di scattare, sempre a titolo amatoriale, delle fotografie al Teatro Carlo Felice di Genova durante le rappresentazioni delle opere liriche. Potendosi spostare liberamente dai palchi alla platea, utilizzando un apparecchio Leica IIIa corredato di sole ottiche di grande luminosità, senza uso di luce artificiale, documentò le varie stagioni liriche ottenendo sorprendenti risultati.

Nei primi anni del dopoguerra, Ludovico si dedica alla riorganizzazione e rinascita della Associazione Fotografica Ligure – AFL di cui ne fu socio e attivo membro fin dalla fondazione, avvenuta nel lontano 1928, con l’amico Antonio Campostano (di cui la Fondazione conserva non solo le fotografie, ma anche l’intero laboratorio fotografico con tutti i pezzi originali).

Con l’arrivo dei primi nipotini, i figli del primogenito Enrico, a partire dal 1941 e via via degli altri due figli, Edoardo e Paolo, la sua dedizione nell’opera di documentazione della vita famigliare si accentuò maggiormente. Per gli anni a venire, come prima aveva fatto anche con il cinematografo, fin dal 1924, con l’occhio dietro ad una cinepresa 9,5 mm, non c’era avvenimento o ricorrenza della famiglia, o con gli amici, in cui Ludovico fa la sua comparsa con la Leica al collo.

“Il nonno Ludovico era sempre perfettamente abbigliato in giacca, con il panciotto e la lobbia, sia a teatro, come in gita al mare o in montagna; sempre con il suo fedele cravattino, raramente in maniche di camicia”.

Ritratto di Ludovico Maria Chierici

 Ritratto di Ludovico Maria Chierici

NOTIZIARIO "C"
1961 - 1974

 Il Notiziario C. è il giornale di proprietà della famiglia Costa, registrato presso il Tribunale di Genova il 17 febbraio del 1961. Fondato dalla "Giacomo Costa fu Andrea", stampato presso la tipografia “Grafica Bi-Esse” a Genova, aveva lo scopo di facilitare la comunicazione nell’ambito dell’azienda marittima, quindi come bollettino aziendale a carattere interno. Fin dalla presentazione del primo numero non si escludeva la possibilità di estendere le informazioni anche sugli altri settori dell’attività della famiglia Costa. Il principale campo d’interesse del giornale fu comunque l’ambito navale.

L’obiettivo del Notiziario C. era creare un organo d’informazione che desse risalto all’azienda, rendendo protagonisti in egual misura dirigenti e lavoratori, come se facessero parte di un’unica grande famiglia. Il giornale, infatti, era inviato a tutti i dipendenti, con cadenza bimestrale, portando notizie varie di loro interesse: aziendali, tecniche, culturali, ricreative, assistenziali, sui problemi dell’orientamento professionale e l’educazione dei figli. Ciò che era interessante era la richiesta di partecipazione da parte dei lettori, caldeggiando una collaborazione con articoli, domande e suggerimenti.

Il direttore responsabile fu Flavio Magnarin che guidò l’house-organ dalla prima all’ultima pubblicazione, dall’inizio del 1961 al dicembre del 1974. 14 anni di vita, per un periodico che ha segnato la storia della grande compagnia di navigazione genovese.

La schedatura e la digitalizzazione del presente materiale è stata possibile grazie alla collaborazione di Matilde Sanguineti nell'ambito del programma di tirocini curriculari dell'Università degli Studi di Genova.

Notiziario C n 1 1961

 Notiziario "C", n. 1, 1961