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17 maggio

Formazione Gestione e Conservazione di Archivi Digitali

di Irene Borniotto

Continuano i tirocini formativi offerti da Fondazione Ansaldo rivolti ai giovani interessati al mondo dell’archivistica.

È con soddisfazione che oggi pubblichiamo la testimonianza di Irene Borniotto, studentessa dell’Università di Macerata che non solo ci ha scelto per svolgere il proprio tirocinio, ma anche per realizzare la sua tesi.

Irene al lavoro in Fototeca
Irene al lavoro in Fototeca

Nel febbraio 2022 mi sono iscritta al Master in Formazione Gestione e Conservazione di Archivi Digitali in ambito pubblico e privato attivato dall’Università di Macerata. Come parte fondante del mio piano di studi era previsto lo svolgimento di un tirocinio formativo di trecento ore e la stesura di una relazione riguardante l’esperienza affrontata. Dopo un primo momento di ricerca nel territorio ligure, il mio professore mi ha incoraggiata a prendere contatto con Fondazione Ansaldo, certo che avrei avuto l’occasione di lavorare in un’istituzione d’eccellenza per quanto riguarda il mondo dell’archivistica d’impresa e, nello specifico, nell’ambito della digitalizzazione dei beni culturali. Devo dire che le mie aspettative non sono state disattese: in Fondazione Ansaldo non solo ho portato a termine un’esperienza istruttiva e al tempo stesso lavorativa, ma sono stata anche accolta in un ambiente intellettualmente stimolante, giovanile ed estremamente attento alla formazione dei giovani! Dal punto di vista formativo, il tirocinio mi ha dato modo di “toccare con mano” molte nozioni e argomenti che avevo affrontato nell’ambito del Master solo a livello teorico, permettendomi di entrare nel vivo della materia e di capire come opera realmente un archivista impegnato nella digitalizzazione di documenti.

 Irene al lavoro in Fototeca

Digitalizzazione di un bozzetto di Zoncada

 Il mio progetto formativo consisteva infatti nella digitalizzazione di una serie archivistica e della relativa schedatura sul software dedicato. Precisamente, mi sono occupata dei numerosi disegni tecnici lasciatici dall’architetto veneziano Nino Zoncada (1898-1988), conosciuto specialmente per i suoi progetti dedicati all’arredamento e decorazione degli ambienti di transatlantici e navi da crociera, realizzati su committenza della famiglia Costa, e delle compagnie Home Lines e Sun Line.

Prima di avviare il processo di scansione, sono stata guidata nello studio preliminare del materiale in questione, costituito da più di quattrocento disegni tecnici delle varie imbarcazioni, già identificati, schedati e ordinati sulla base del progetto navale a cui si riferiscono. Si è trattato quindi, di ricavare tutte le informazioni che sarebbero poi tornate utili, non solo nella fase di dematerializzazione, bensì, in particolar modo, nella fase successiva di inserimento online delle rispettive unità. In questa fase, dunque, era prevista l’esecuzione di diverse operazioni, quali la misurazione dei disegni, la rilevazione del materiale e la valutazione dello stato conservativo, che avrebbe potuto incidere sul processo di scansione. Successivamente è iniziato il processo di conversione al digitale dei documenti, per il quale si è rivelato indispensabile l’utilizzo di uno scanner professionale per grandi formati, dal momento che molti lucidi misuravano più di due metri di lunghezza. Anche per questo motivo è stato scelto il formato TIFF, che, grazie alle sue proprietà di formato non compresso, garantisce un’altissima risoluzione delle immagini ottenute. Una volta ottenute le copie digitali dei disegni tecnici, è stata tuttavia operata una conversione di tali immagini in JPEG, dal momento che mantenerle in un formato non compresso e pesante come il TIFF avrebbe comportato vari problemi, non solo dal punto di vista del ricondizionamento e ritocco degli stessi file, ma, soprattutto per il successivo caricamento dei file sulla piattaforma in rete: operazioni che si sarebbero rivelate lente e difficoltose senza la compressione.

Dopo aver effettuato le modifiche opportune e la correzione di piccoli errori avvenuti durante la scansione, si è passati alla fase di inserimento online dei disegni tecnici sulla piattaforma Archimondi, creata dalla stessa Fondazione Ansaldo nell’ambito del piano di digitalizzazione avviato negli ultimi anni. Grazie a Omeka S, un «content management system» open source e gratuito, sono state inserite le 424 unità documentarie che hanno costituito la serie dei disegni tecnici, all’interno del fondo Nino Zoncada. Queste sono state poste, seguendo l’ordine numerico dell’identificativo, in apposite sotto-serie, intitolate sulla base del nome delle navi alle quali i disegni si riferiscono e dopo di che, è cominciato l’inserimento dei relativi metadati nelle schede dedicate ad ogni immagine caricata, ovvero delle informazioni necessarie a rendere la descrizione del disegno e del suo contesto il più completa possibile (titolo, identificativo, descrizione del cartiglio, data cronologica, data topica, soggetto produttore, autore primario e secondario, committenza, materiale, tipo di rappresentazione e tecnica utilizzata, stato di conservazione e collocazione fisica dell’oggetto…).

 Giovanni Zoncada a sinistra e Guido Gambone

Giovanni Zoncada (a sinistra) e Guido Gambone nello studio di quest'ultimo 

Va da sé che la compilazione delle schede descrittive di ogni disegno, non poteva di certo prescindere da una analisi approfondita del fondo Zoncada nella sua interezza e della storia dello stesso soggetto produttore. In introduzione alle serie archivistiche di Archimondi è stata apposta, difatti, una descrizione esaustiva relativa al contenuto di esse, ma soprattutto relativa al progetto a cui si riferiscono: nel nostro caso alle navi da crociera e transatlantici dei quali Nino Zoncada ha curato la realizzazione di arredamento e decorazione degli ambienti.

Infine, per ogni sotto-serie realizzata è stato necessario vagliare il materiale già digitalizzato e valorizzato su Omeka per far sì che, una volta completata la scheda descrittiva con l’aggiunta di miniatura del disegno, l’unità potesse essere associata, tramite il suo codice identificativo, alle altre risorse schedate relative ad altre serie dello stesso fondo (fotografie, bozzetti), in modo da rendere esplicit, per l’utente, le corrispondenze delle sottoserie archivistiche e ricreare così l’uniformità dell’archivio Zoncada.

Alla fine del progetto, tra lucidi, riproduzioni meccaniche, schizzi preparatori, sono stati digitalizzati e resi disponibili per gli utenti online 424 disegni tecnici con relativi metadati descrittivi appartenenti a otto navi: Oceanic; Andrea C.; Federico C.; Michelangelo; Eugenio C.; Stella Maris II; Stella Oceanis; Stella Solaris; Stella Polaris. Il fondo Nino Zoncada ha raggiunto così, più di 1150 elementi.