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Il 31 Maggio 1920 il Tenente Arturo Ferrarin completa l’impresa atterrando a Tokio con lo S.V.A. 9 costruito dai Cantieri Aeronautici Ansaldo, dopo ben 112 ore di volo effettivo, 30 tappe per un totale di 92 giorni. Così scrive nel suo rapporto “…posso dire con coscienza che lo S.V.A. 9 con cui ho compiuto il volo ha fatto dei miracoli. Esso ha ancora una volta confermato le splendide sue qualità già dimostrate durante la guerra ed ha dato inconfutabile prova di poter essere completamente adatto per lo speciale servizio postale, qualora ad esso tipo si apportino le modifiche consigliate dalla facente esperienza…”. Agli albori della storia dell’aviazione, l’Italia dimostrava di essere tra le nazioni più all’avanguardia con le sue capacità aeronautiche, fatte di uomini, idee, innovazione, tecnologia e industria.

La Fondazione Ansaldo, custode della memoria non soltanto industriale di questa impresa, ha deciso di ripercorrerla nel suo centenario attraverso una serie di cinque brevi articoli. Questi – corredati da una interessante carrellata di foto e testimonianze iconografiche d’epoca - racconteranno dello SVA, della ricostruzione di un modello oggi visitabile presso l’aeroporto di Genova, degli elementi sfidanti dell’impresa stessa, dell’epico volo di D’Annunzio su Vienna nell’agosto 1918 anch’esso su uno SVA e naturalmente della figura tra il pioneristico e l’eroico dell’appassionato Arturo Ferrarin.

In questo percorso la Fondazione Ansaldo ringrazia sin d’ora gli autori dei 5 articoli: Gregory Alegi, Salvatore Gagliano, Alessandro Lombardo, e Lorenzo Fiori.

Allacciate le cinture, pronti al decollo e… buona lettura.