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Il mondo a colori di Emanuele Luzzati
di Davide Trabucco
Il 3 giugno 1921 nasceva Emanuele Luzzati. In occasione del suo centenario Fondazione Ansaldo vuole omaggiare la storia e l’attività professionale del grande artista genovese, che continua a sorprendere per la molteplicità dei suoi saperi e dei suoi interessi. L’articolo integrale sarà pubblicato sul prossimo numero di Genova Impresa.
Buon centenario Maestro!
Emanuele Luzzati non è stato un uomo qualunque. Si può comprendere dalla sua descrizione della Genova dell’immediato Dopoguerra: “Affascinantissima. Malgrado i bombardamenti, malgrado le vittime…”.
Bisogna sottolineare come la visione luzzatiana non rinunci al colore, anche a seguito di una così immane tragedia. Non si può non elogiare l’ottimismo, la carica vitale dell’artista a dispetto delle persecuzioni e della guerra. Luzzati, di origine ebraica, subì duramente le leggi razziali emanate dal regime fascista, e decise di abbandonare Genova e l’Italia, con destinazione Losanna, in Svizzera.
La negazione della scuola, a causa del regime che lo aveva costretto a lasciare il suolo natio, si rivela invece un’opportunità di seguire la propria vocazione. È l’inizio di un viaggio che porta l’artista a lavorare per il teatro, sua grande passione, e poi a collaborare con alcune importantissime compagnie navali nostrane e non solo: Italia di Navigazione, Costa, Home Lines.
Quella mano, quel tratto, quel disegno, colpisce alcuni prestigiosi architetti navali come Pulitzer-Finali e Zoncada. “C’è stato un rapporto collegiale con gli architetti, io sono nato scenografo e quindi ero capace di adattarmi ai teatri, ai registi…l’architetto aveva già in mente cosa farmi fare”. L’Andrea Doria, l’Ausonia, la Leonardo Da Vinci, la Michelangelo, sono solo alcune delle navi su cui Luzzati imprime il suo segno distintivo.
Ben presto il talento di Luzzati supera le alpi per far breccia nel mondo anglosassone. Lo spettacolo del Flauto Magico, andato in scena in Inghilterra, dove l’artista cura la scenografia, riscuote un grandissimo successo di pubblico e di critica. Luzzati poi ottiene importanti riconoscimenti a livello internazionale con le nomination agli oscar per i cortometraggi animati La gazza ladra e Pulcinella.
Luzzati è un artista poliedrico, le sue mani generano un mondo onirico, costituito da colori cangianti, un mondo di libertà, dove il tempo si ferma, dove si ritorna a tratti bambini. “Si può fare arte con tutto”, dice Luzzati, “anche con l’acciaio…”. Si spiega così la sua collaborazione con Italsider, frutto anche di un’amicizia, con Eugenio Carmi, l’art director della parte pubblicitaria della grande azienda siderurgica. L’idea di fondo è che fare impresa è fare cultura e l’Italsider ingaggia artisti di fama internazionale per curare i disegni delle riviste pubblicate a suo nome: Luzzati, Scanavino, Costantini, Piombino… “Per gli illustratori, lavorare per queste imprese, era il massimo. Lo spettacolo teatrale è un’opera collettiva, proprio come il lavoro industriale”.
Oltre alle collaborazioni con le imprese, ai successi personali, è importante evidenziare il rapporto con Genova e la Liguria, un rapporto affettivo vissuto in maniera intima e sincera. È amore per Albissola e le sue ceramiche, è amore per il capoluogo ligure e il suo centro storico: “Da Genova ho ricevuto molto, non la considero matrigna come altri artisti. Ho avuto facilitazioni… è una città con qualità che non si conoscono ancora, una città che esiste dal punto di vista estetico, che non si finisce mai di scoprire…”. Già. Una città dalla vocazione industriale e artistica, a tratti un po’ schiva, ma con un patrimonio di infinita bellezza, che è compito nostro custodire e valorizzare. Luzzati lo aveva capito, “Genova ha paura di farsi vedere troppo, non dà soddisfazione…” ma quando si apre al mondo conquista, rapisce i cuori, rimane impressa nella mente.
Luzzati è stato un artista riconoscente e generoso, la cui eredità vive nel tempo. Tra i lasciti dell’artista vi è il Teatro della Tosse, frutto della collaborazione, come soleva dire, di “un gruppo di amici”. La Fondazione che prende il suo nome è un patrimonio della città di Genova con cui si sono formati e si formano, grazie ai suoi laboratori, i giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del teatro.
A cent’anni dalla sua nascita, avvenuta il 3 giugno 1921, Luzzati non finisce di sorprendere. “Tutti i lavori devono avere uno scopo, se no non mi diverto”. Quella parola, divertimento. Si può lavorare divertendosi? Luzzati era così, spaziava con la fantasia, traduceva la sua arte in forme e colori in linea con la sua personalità, quella di un uomo positivo, ottimista, che con le sue mani sapienti creava, produceva, fabbricava un mondo a colori che coinvolgeva trasversalmente tutte le età, dai più grandi ai più piccini, nessuno escluso.
L’arte è in grado di suscitare la meraviglia, il sale della vita, ciò che l’artista genovese ci ricordava: “Tutte le volte che esco dall'ascensore del quartiere di Castelletto e guardo fuori mi stupisco, perché vedo sempre qualcosa di nuovo…”
Buon centenario Maestro!
Fondazione Ansaldo
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