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12 maggio

Mille Ponti per costruire il futuro delle ragazze e dei ragazzi della Val Polcevera

Teatro Rina e Gilberto Govi, Genova Bolzaneto
di Michela Ciarapica

Giovedì 12 maggio 2022, alle ore 15.00 presso il Teatro Rina e Gilberto Govi di Genova Bolzaneto sono stati presentati pubblicamente i primi risultati dell’indagine Mille Ponti: un’iniziativa di Alpim – Associazione Ligure per i minori – in collaborazione con Fondazione Ansaldo e Università degli Studi di Genova che ha come obiettivo quello di comprendere e andare incontro alle esigenze dei più giovani abitanti della Val Polcevera.

Il progetto è stato ispirato dal libro “I mille del ponte” edito da Fondazione Ansaldo nel 2020 per rendere omaggio alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno reso possibile la demolizione dei tronconi del Ponte Morandi e la costruzione, in tempi record, del Ponte Genova San Giorgio che ha riunito le due metà della città di Genova.

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A partire da sinistra: Carlo Castellano presidente Alpim, Lorenzo Fiori direttore Fondazione Ansaldo,
Patrizio Bianchi ministro dell’Istruzione (in video collegamento), Chiara Ventullo educatrice Alpim e Andrea Pirni
professore di Sociologia politica all’Università di Genova

 Il progetto Mille Ponti dedicato alle ragazze e i ragazzi della Val Polcevera è iniziato con un’indagine che ha portato 916 studenti delle scuole secondarie di I e di II grado della vallata a raccontare chi sono, il loro rapporto con la scuola, con il territorio, quali mezzi (soprattutto tecnologici e digitali) hanno a disposizione e di cui fanno uso, ma soprattutto quali sono le loro aspettative per il proprio futuro.

Il messaggio che i ragazzi di seconda e terza media e quarta e quinta liceo della Val Polcevera hanno mandato al mondo degli adulti va cercato nelle apparenti contraddizioni e negli evidenti “silenzi” delle loro risposte raccolte nell’indagine Mille Ponti che Alpim ha condotto nell’arco degli ultimi due mesi grazie alla collaborazione dell’Università di Genova e di Fondazione Ansaldo.

I primi risultati sono stati presentati al Teatro Rina e Gilberto Govi di Genova Bolzaneto in un incontro pubblico aperto ai dirigenti scolastici, ai docenti, agli studenti e alla cittadinanza, dove è intervenuto, in video conferenza, il Ministro dl Istruzione, Patrizio Bianchi.

Oggi, con l’ascolto dei ragazzi da sempre fondamentale per Fondazione Ansaldo che opera in Val Polcevera da oltre 40 anni, parte il lavoro di costruzione ponti, di proposte concrete che mettono istruzione e formazione al centro del recupero territoriale. Il primo, e forse più importante ponte che si vuole andare a costruire è un nuovo liceo quadriennale dedicato alla transizione ecologica e digitale (TED). Partire dalla formazione è vitale per andare incontro alle nuove competenze richieste dal mondo del lavoro senza perdere la funzione di formazione umana e culturale dei ragazzi. L’indagine ha difatti mostrato che quasi tutti i ragazzi possiedono smartphone, tablet o computer, ma non hanno modo di apprendere le competenze necessarie per poterli usare come strumenti di crescita, studio e lavoro. I ragazzi vivono la scuola per lo più nel presente e fanno fatica a immaginare il loro futuro, slegato dall’impegno di oggi e sicuramente lontano da dove sono cresciuti. In molti, come ha sottolineato il professor Andrea Pirni dell’Università degli studi di Genova che si è occupato dell’analisi dei dati raccolti, hanno dichiarato di stare bene in Val Polcevera ma di non vederla come luogo in cui poter avviare un proprio futuro formativo e lavorativo.

“Una prima esplorazione dei dati suggerisce tre punti da approfondire, riferiti ad altrettanti ambienti. La Rete: il campione presenta due possibili sottogruppi, quasi della stessa estensione percentuale ma nettamente distinti; vi è chi legge in continuità la relazionalità virtuale e quella in presenza e chi le mantiene nettamente separate. Il lavoro e lo studio: si coglie una certa decisionalità – da interpretare con cautela – riguardo al lavoro ma rimane rilevante il timore di non riuscire a completare gli studi necessari per ottenerlo. La Val Polcevera: ‘si sta bene’ ed ‘è un posto per viverci’ ma non è altrettanto percepita la possibilità di avere qui un futuro, soprattutto lavorativo”. 

Andrea Pirni

Chiara Ventullo e Andrea Pirni espongono i dati raccolti 

 

Chiara Ventullo e Andrea Pirni espongono i dati raccolti

Per il numero di ragazze e ragazzi intervistati e per i risultati raccolti l’indagine rappresenta un punto di riferimento nuovo e importante per conoscere e rispondere alle esigenze di formazione dei più giovani. La rilevazione è stata coordinata sul campo da Chiara Ventullo, educatrice Alpim che si è recata in 6 scuole secondarie di primo grado e 2 scuole secondarie di II grado presenti nella vallata lavorando così in stretto contatto con gli studenti.

“Questa prima rilevazione che parte dal pensiero delle ragazze e dei ragazzi è la prima forma di riconoscimento, di attenzione. Ma mettersi in ascolto non basta: i ragazzi hanno la necessità di trovare spazi di socialità, luoghi in cui poter realizzare esperienze significative, che consentano loro di conoscersi e comprendere i loro desideri, il loro saper fare e voler essere e soprattutto possibilità di costruire percorsi. I ponti sono percorsi e mi preme evidenziare due aspetti che mi fanno impegnare in questo progetto: il senso della costruzione di una rete di connessioni solide tra scuola, terzo settore, università, azienda territorio che sappiano guardare la Val Polcevera ma insieme la città e la dimensione globale in cui oggi è necessario rapportarsi”.

Elena Tramelli dirigente Istituto Comprensivo Teglia

“È un campo di lavoro quello che oggi proponiamo. Non un progetto chiuso e definito. Siamo consapevoli delle complessità, dell’innovazione culturale che presuppone, ma anche delle concrete opportunità, di una riqualificazione territoriale che sia anche riqualificazione sociale, costruzione di cittadinanza che è poi appunto costruzione di futuro. In Val Polcevera, esiste una concentrazione rilevante di attività industriale ad alta conoscenza, c’è la sede di uno dei luoghi della ricerca scientifica italiana (IIT), realtà come Esaote e SedApta, il costituendo polo tecnologico degli Erzelli, tutti elementi che devono contribuire a costruire una nuova comunità educante che valorizzi la responsabilità sociale dell’impresa, un nuovo e più ampio patto territoriale con la scuola dell’autonomia che contribuisca a realizzare un nuovo distretto dell’educazione e formazione che abbia al centro l’insieme dell’offerta formativa della Valle e una nuova istituzione scolastica superiore pubblica, con programmi largamente innovativi, competitiva, capace di interfacciarsi con una pluralità di sbocchi occupazionali come con l’istruzione terziaria.”

Luca Borzani, storico pubblicista e membro del Consiglio di Alpim

A chiudere gli interventi la voce di due importanti realtà attive sul territorio: con i loro interventi Franco Fontana, amministratore delegato Gruppo Esaote e Giorgio Cuttica, amministratore delegato SedApta Group, hanno voluto testimoniare e far conoscere ai più giovani cosa e quanto Genova e anche la Val Polcevera possono offrire in termini di lavoro, futuro e prospettiva.

Il lavoro e lo sviluppo tecnico e tecnologico generano valore per il territorio e generano cultura per la comunità: danno vita a un patrimonio culturale che va protetto e tramandato di generazione in generazione come la più importante eredità che si possa ricevere.

 “Fondazione Ansaldo è custode di una larga parte della memoria industriale nazionale e della storia della Val Polcevera, a partire dalla costituzione della Gio. Ansaldo & C. che si sviluppò proprio lungo la valle, avviando filiere produttive che sono ancora oggi vanto ed eccellenza del nostro Paese a livello internazionale. I contenuti documentali, fotografici e filmici di questa memoria, molta della quale già digitalizzata e consultabile on-line, sono ricche di spunti valoriali, potenziali fonte d’ispirazione per le giovani generazioni anche in prospettiva di orientamento al lavoro. La Fondazione si è definita quale Fabbrica della Memoria con un obiettivo preciso: custodire il passato in ottica futura.  Custodire il passato non è infatti un compito algido, riservato a pochi eccellenti archivisti e studiosi, tutt’altro. Lavorare la materia della memoria aiuta a comprendere dove siamo oggi, come ci siamo arrivati e provare a pensare cosa mettere in valigia per affrontare il viaggio prossimo venturo e questi archivi sono materia a disposizione degli studenti non soltanto per scoprire la storia di un passato ma per provare ad immaginare un proprio futuro”.

 Lorenzo Fiori, direttore Fondazione Ansaldo

“Sappiamo che a livello nazionale, ad esempio con l’avvio del nuovo liceo quadriennale per la transizione ecologica e digitale (TED) e altre iniziative private per la formazione digitale, si cerca di rispondere a questi processi di innovazione. Ma forse è arrivato il momento di fare un salto di qualità e progettare contenitori più adeguati che affrontino le nuove competenze richieste dal mondo del lavoro senza perdere la funzione di formazione umana e culturale dei ragazzi propria della scuola pubblica. Quella di oggi è solo la prima fase dei risultati dell’indagine per i ragazzi e ragazze della Val Polcevera, ed è preliminare alla definizione di concrete proposte di interventi che supportino i mille ragazzi a costruire il loro ponte verso il futuro. In autunno contiamo di presentare le nostre proposte.”

Carlo Castellano, Presidente Alpim

Carlo Castellano e Lorenzo Fiori

Carlo Castellano e Lorenzo Fiori